Le città invisibili di Italo Calvino

Chi siamo?


Xiao Yan Rondine che Ride è una cooperativa sociale di tipo A che nasce nel 1999 grazie ad una lunga esperienza maturata all’interno dell’omonima associazione di volontariato. 

Oggi la cooperativa è specializzata nell’offrire servizi di animazione socio culturale e di assistenza all’infanzia; grazie ad un insieme di strumenti si pone sul territorio come un’agenzia educativa che cerca di mediare le istanze e i bisogni del mondo dell’infanzia con un mondo adulto e istituzionale spesso “sordo” nei confronti dei più piccoli.
Tutto questo con una serie di progetti e di iniziative che in ambito anche extrascolastico vengono portati avanti sul territorio e che
necessitano del collegamento con l’istituzione preposta alla formazione e alla crescita dei cittadini del futuro: la scuola.

 

Il nome di Xiao Yan significa Rondine che ride.
Unisce due racconti per noi simbolo dello stile del nostro lavoro:

·         Xiao Yan è la bambina protagonista di un racconto cinese nel quale si racconta che la piccola va ogni giorno

in riva al fiume a correre e giocare con i suoi aquiloni in compagnia del nonno.

·   La rondine è ispirata ad un racconto tratto dal libro di Italo Calvino “Le città invisibili” che vi riproponiamo

per intero.

 

 

 

 

 

 

 

 

(da “Le città invisibili” di Italo Calvino)

 

Una Sibilla, interrogata sul destino di Marozia, disse: - Vedo due città: una del topo,

 una della rondine.
L’Oracolo fu interpretato così: Oggi Marozia è una città dove tutti corrono in cunicoli

di piombo come branchi di topi che si strappano di sotto i denti gli avanzi caduti dai

denti dei topi più minacciosi; ma sta per cominciare un nuovo secolo in cui tutti a

Marozia voleranno come le rondini nel cielo d’estate, chiamandosi come in un gioco,

esibendosi in volteggi ad ali ferme, sgombrando l’aria da zanzare e moscerini.

-E’ tempo che il secolo del topo abbia termine e cominci quello della rondine, - dissero

i più risoluti. E di fatto già sotto il torvo e gretto predominio topesco si sentiva,

tra la gente meno in vista, covare uno slancio da rondini, che puntano verso l’aria

trasparente con un agile colpo di coda e disegnano con la lama delle ali la curva

d’un orizzonte che s’allarga.

Sono tornato a Marozia dopo anni; la profezia della Sibilla si considera avverata

da tempo; il vecchio secolo è sepolto; il nuovo è al culmine. La città certo è cambiata,

e forse in meglio. Ma le ali che ho visto in giro sono quelle di ombrelli diffidenti

sotto i quali palpebre pesanti s’abbassano sugli sguardi; gente che crede di volare ce n’è,

ma è tanto se si sollevano dal suolo sventolando palandrane da pipistrello.


Succede pure che, rasentando i compatti muri di Marozia, quando meno l’aspetti vedi

aprirsi uno spiraglio e appare una città diversa, che dopo un istante è già sparita.

Forse tutto sta a sapere quali parole pronunciare, quali gesti compiere,

e in quale ordine e ritmo, oppure basta lo sguardo la risposta il cenno di qualcuno,

basta che qualcuno faccia qualcosa per il solo piacere di farlo,

e perché il suo piacere diventi piacere altrui: in quel momento tutti gli spazi cambiano,

le altezze, le distanze, la città si trasforma, diventa cristallina,

trasparente come una libellula. Ma bisogna che tutto capiti come per caso, senza dargli troppa importanza, senza la pretesa di star compiendo una operazione decisiva, tenendo ben

presente che da un momento all’altro la Marozia di prima tornerà a saldare il suo

soffitto di pietra ragnatele e muffa sulle teste.

L’oracolo sbagliava? Non è detto. Io lo interpreto in questo modo:

Marozia consiste di due città: quella del topo e quella della rondine;

entrambe cambiano nel tempo; ma non cambia il loro rapporto:

la seconda è quella che sta per sprigionarsi dalla prima”.

 

 

 

Xiao Yan – Rondine che ride
è una Cooperativa sociale
che eredita dieci anni di esperienza come associazione
di volontariato intorno al mondo dell’infanzia.

 


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Tabitha Smith